Come danno collaterale a ciò, diventa facile poi "manipolare" i cittadini, agendo sui desideri e soprattutto sulle paure che esprimono( Come ad esempio le campagne politiche volte a guadagnarsi consensi, basate sulla paura del momento. Vedi il caso ebola con la lega)
Sono anche io dell'idea che l'insegnamento odierno, basato più su obiettivi che su un concreto apprendimento, sia dannoso più che altro. Credo conti molto anche il modo in cui si apprende, si impara. Il modo in cui si raggiunge un obiettivo, rende quest'ultimo valido. Forse si dovrebbe insegnare a fare e a farsi domande, più che a rispondere, e soprattutto a ragionare su ciò che si ha avanti.
Credo che innanzitutto sia la motivazione di chi insegna che cambia l'apprendimento degli alunni.
Molti insegnanti purtroppo hanno perso l'interesse per la materia, per l'educazione, e chi sta dietro i banchi percepisce il tutto come un "ok, ora mi "imparo" ste cosa a memoria, la sparo al prof e poi chissenefrega". Se non viene data importanza a ciò che si sta cercando di trasmettere, allora l'interesse non nasce.
Stimolano molto di più le lezioni discusse, le lezioni che attivano il cervello di chi solitamente sta seduto apatico a "bere" quel che viene spiegato.. Le volte che mi è capitato di tornare a casa e dire "sai cos'abbiamo fatto oggi?" sono i concetti che mi hanno "cambiata", nel senso che mi han portato a pensare, modificare, migliorare.
I nuovi analfabeti?! Le persone che preferiscono dar per vero tutto quel che arriva piuttosto che farsi un'opinione propria ricercando, informandosi, discutendo.
Pericolo: diventare come il padre di Marcus nel libro "X" di Doctorow (fino alla pagina 218) ovvero credere che tutto quello che viene passato dai media è La Verità. Chi dice il contrario è un terrorista!