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Fiorella De Cindio

14 anni fa
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lunedi 26 marzo con inizio alle ore 9.30 in Sala Riunioni
si terranno i seguenti seminari d'esame:

La guerra di Pechino alla rete
Alessio Casagrande e Lazzaro Labienta

Abstract
Tutti noi siamo nati e ci siamo abituati ad un mondo, dove la tecnologia si intreccia fortemente con la vita reale,
dove l’espansione della rete ci ha dato la possibilità con l’uso dei Social Media di connetterci con tutti i nostri
amici, conoscenti e persone esterne, dove con un click possiamo recuperare notizie, commentarle e criticarle.
L’evoluzione radicale della rete ha portato i popoli ad un nuovo modo di comunicare e quindi, allo stesso tempo,
messo in guardia molti governi. L’idea di possibili rivolte e insurrezioni hanno spinto molte autorità governative
ad intraprendere una vera e propria guerra contro Internet. Un mezzo di comunicazione cosi forte, veloce e dalle
potenzialità infinite viene visto come una minaccia da combattere e non come un’opportunità di crescita e di democrazia.
Il mezzo più facile da adottare per limitare la rete all’interno della propria nazione è proprio quello del
controllo, l’applicazione di regole per censurare contenuti che possono portare danno al governo, nascondendo
al proprio popolo le vere ragioni della censura, cercando di alterarne il pensiero comune e far vedere la rete come
mezzo per commettere reati, subire torti e trovare materiale illecito.
Il caso più noto alle cronache mondiali è la Cina, dove tutti i contenuti della rete vengono perennemente filtrati
e controllati dalle autorità di stato. Un intero paese che vanta ad oggi il maggior numero di utenti connessi alla
rete, circa 500 milioni di persone, chiuso dietro un grande firewall, il famoso “The Great Firewall”.
Una continua lotta del governo cinese contro notizie, video, blog, siti web che possano essere dannosi al regime.
La terna adottata “Sorveglianza globale + firewall + censura”, in Cina, da luogo al più sofisticato sistema di controllo
presente al mondo. Un sistema studiato per controllare e cercare di manipolare il pensiero del proprio popolo.

Proxy Voting
Matteo Meroni

Abstract
Il seminario affronta il tema del proxy voting, cioè la possibilità di delega volontaria del proprio
voto ad un altro attore nel processo, come nuova forma alla base della democrazia.
Questo fenomeno può essere analizzato sotto diversi punti di vista: il focus princi-
pale è quello di vedere qual è l'influenza di un cambiamento della modalità di voto
sul reperimento e il trattamento delle informazioni e quindi sul ruolo degli "infome-
diari", sul cosidetto problema del "free-rider", spesso alla base dell'astensionismo,
e su come cambiano le dinamiche di interazione tra i votanti. Successivamente ci si
concentrerà su aspetti più tecnici, riguardanti gli strumenti disponibili, analizzando
alcune caratteristiche di Votorola, le dinamiche di trust e reputation e i meto-
di per veri care l'e etto sulla decisione .

 

avatar Alessio Casagrande 14 anni fa
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