Monti: Internet è il tavolo della concertazione
vi segnalo il passaggio del discorso del Presidente del Consiglio in cui afferma che Internet è il tavolo della concertazione.
E' ben ripreso da questa notizia sul sito webnews.
Un concetto non diverso era stato espresso la scorsa settimana commentando il caso Milano (la vicenda Boeri-Pisapia) su La Stampa da Marco Belpoliticon un pezzo intitolato "Il vero problema è l'assenza di discussioni"
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=9494
Mercoledi scorso (prima di venire a lezione) ho scritto al volo un pezzo in risposta a quello di Belpoliti (mandato al Direttore Calabresi e ad Anna Masera: "ovviamente" Calabresi non mi ha risposto, Anna Masera pareva disposta a pubblicare il mio contributo sul suo blog, ma a una settimana di distanza non e' successo nulla) per spiegare che se si vuole usare Internet come spazio di informazione trasparente, di condivisione responsabile di (difficili) scelte, e di consultazione dei cittadini(penso che riconoscerete questa progressione i vari livelli dell'arcobaleno dei diritti di cittadinanza digitale che vi ho presentato) bisogna progettare con attenzione gli spazi online e adottare gli strumenti software opportuni. Blog, siti web e social network (soprattutto i social network che piacciono tanto ai politici d'oggi) così come realizzati oggi, non sono in grado di svolgere questa funzione proprio per il modo con cui sono progettati e l tipo di interazioni sociali che permettono.
Per costruire spazi adeguati ad un compito non semplice (chi ha un po' di esperienza di rete sa che non è facile condurre online un dibattito serrato e democratico) occorrono competenze specifiche proprie di una disciplina scientifica -- la “online deliberation” -- alla frontiera tra informatica e scienza politica. E' quella che sta dietro quelle esperienze a cui Monti ha fatto cenno dicendo (il maiuscolo e' mio per evidenziare): "Un libro verde pubblicato online, 30 giorni di tempo per la CONSULTAZIONE PUBBLICA, quindi le risposte del Governo. La concertazione sarà strutturata su questa base, con un modus operandi preciso per cercare NELLA RETE non una semplice opportunità collaterale, ma un preciso modo di intendere il modo di rapportarsi. Così le parti sociali saranno trasparenti nella loro tutela dei cittadini, così il Governo sarà trasparente nelle comunicazioni e nel dibattito che precede ogni decisione che conta."
Per organizzare quella consultazione pubblica attraverso la rete occorre conoscere e studiare esperienze come quelle avviate dal governo inglese (che pero' consulta direttamente i cittadini), perche' altrimenti il rischio di fallimenti e di boomerang e' alto. Sono le esperienze di cui vi ho accennato.